Dall’alimentazione al doping

La pratica sportiva dei bambini e degli adolescenti assume un ruolo sempre più rilevante per migliorare l’aspettativa e la qualità della vita delle nuove generazioni, minacciate dalla diffusa sedentarietà e dall’epidemia di obesità. Per il pediatra, per il medico dello sport, per gli educatori si pongono però alcuni problemi: quale sport consigliare? Come controllare l’impatto dell’attività fisica? Quando non consigliare attività fisica? Cosa fare se un bambino è già obeso?

A queste ed altre domande risponde il nuovo libro della Società Italiana di Pediatria “Dall’alimentazione al doping” curato da Armando Calzolari, Presidente della Commissione Medicina dello Sport della Società Italiana di Pediatria, per Editeam.  Il libro affronta il tema a 360 gradi. Con l’aiuto di vari esperti vengono approfonditi molti aspetti specifici relativi alla pratica dell’ attività fisica: dai rischi dell’attività agonistica esasperata alla nutrizione del bambino che fa sport; dai  disordini del comportamento alimentare all’ idratazione e integrazione salina. Ed ancora: sport e bambino con malattie croniche, sport e bambino asmatico,  sport nel bambino con obesità grave. Un ampio  spazio è dedicato all’uso e abuso di integratori alimentari e al fenomeno doping che viene trattato anche dal punto di vista degli aspetti psicologici del giovane che fa uso di sostanze illecite.

“Il consiglio migliore”, spiega Calzolari, “resta quello di far fare al bambino lo sport che più gli piace, la cosa più sbagliata è che i genitori impongano le proprie scelte. Ma attenzione ad alcune regole: prima dei 4 anni solo nuoto,  poi anche la ginnastica generale e atletica leggera.  E  solo da 7-8 anni in poi si possono cominciare le discipline specialistiche”.

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