Io detesto i botti di Capodanno.
Tra i buoni propositi per il 2018 c’è quello non vedere nemmeno un bambino la notte del 31. Nemmeno uno. Non ne posso più di curare bambini vittime del folle gioco dei botti di Capodanno. Sono a lavoro, nel Pronto Soccorso di un grande ospedale, da appena un’ora e tutto intorno è silenzio mentre la città, la mia Napoli, ancora dorme, aspettando di salutare il nuovo anno. Oggi non è un giorno qualunque, ma è il primo giorno del calendario, quello in cui tutti cerchiamo di lasciarci alle spalle le delusioni, le frustrazioni, le quotidiane difficoltà della vita. Quello in cui sorridiamo, sogniamo, crediamo che sarà tutto più semplice, più bello e forse più giusto. Non faccio in tempo a perdermi in questi pensieri che la realtà mi sfida, e lo fa per tre volte di fila, come in una partita di tennis.