Il vaccino protegge contro le varianti?

I ricercatori hanno testato cinque varianti: il ceppo originale scoperto in Cina, il ceppo dominante in Europa durante la prima ondata nell’aprile 2020, la variante Alfa (B.1.1.7) scoperta nel Regno Unito, la variante Beta (B.1.351) vista per la prima volta in Sud Africa, la variante Gamma (P1) isolata per la prima volta in Brasile e la più recente variante Delta (B.1.617.2) scoperta in India. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per voce del suo Direttore Regionale per l’Europa, il dottor Hans Henry P. Kluge, ha recentemente rassicurato sul fatto che: “Tutte le varianti del virus possono essere controllate allo stesso modo, con misure sanitarie e sociali. Tutte le varianti del virus emerse fin ora rispondono ai vaccini disponibili e approvati”.

In uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine svolto in Qatar, si vede come al 31 marzo 2021, su più di 265.000 persone che avevano ricevuto entrambe le dosi, l’efficacia è stata dell’89,5% contro la variante inglese B.1.1.7 e del 75% contro la variante B.1.351 sudafricana. Dato più notevole ancora è stato quello dell’efficacia contro malattie gravi, critiche o fatali: del 97,4% per tutte le forme di coronavirus e del 100% contro entrambe le varianti.

In un secondo studio, pubblicato su The Lancet, dai ricercatori del Ministero della Salute israeliano e della Pfizer, il vaccino si è dimostrato efficace per oltre il 95% nella protezione contro l’infezione da coronavirus, l’ospedalizzazione e la morte. Ha funzionato bene anche negli adulti più anziani con efficacia di oltre il 94% (su anziani di oltre 85 anni) nel proteggere da infezioni, ospedalizzazione e morte.
La variante indiana (Delta) è forma predominate di coronavirus nel Regno Unito e si ritiene che sia il 60% più contagiosa di quella inglese. Come le precedenti varianti del virus, anche nel caso di quella indiana, le persone che corrono più rischi di ospedalizzazione sono quelle con patologie preesistenti. I vaccini riducono i rischi di ospedalizzazione ma occorre completare il ciclo vaccinale (doppia dose), per riscontrare forti effetti di protezione contro la variante indiana. In particolare, lo studio pubblicato su The Lancet dimostra come il vaccino Pfizer-BioNTech fornisce contro questa variante una protezione del 79% rispetto al 92% di protezione con la variante inglese.

Il vaccino si è dimostrato efficace contro tutte le varianti Sars-Cov-2 dopo la seconda dose, anche se lascerebbe più esposte al rischio le persone che ne hanno ricevuto solo una

– Impact and effectiveness of mRNA BNT162b2 vaccine against SARS-CoV-2 infections and COVID-19 cases, hospitalisations, and deaths following a nationwide vaccination campaign in Israel: an observational study using national surveillance data. Eric J Haas, Frederick J Angulo, John M McLaughlin, Emilia Anis, Shepherd R Singer, Farid Khan, Nati Brooks, Meir Smaja, Gabriel Mircus, Kaijie Pan, Jo Southern, David L Swerdlow, Luis Jodar, Yeheskel Levy, Sharon Alroy-Preis.. Lancet 2021; 397: 1819–29 https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(21)00947-8/fulltext 

– Effectiveness of the BNT162b2 Covid-19 Vaccine against the B.1.1.7 and B.1.351 Variants. Abu Raddad, Hiam Chemaitelly,Butt, 2021.. N Engl J Med 2021. https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2104974 

– Neutralising antibody activity against SARS-CoV-2 VOCs B.1.617.2 and B.1.351 by BNT162b2 vaccination. Emma Wall. Lancet Vol 397 June 19, 2021 https://www.thelancet.com/action/showPdf?pii=S0140-6736%2821%2901290-3