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Covid, Staiano: “L’incidenza tra i bambini sta aumentando drammaticamente”
L'intervista della Presidente SIP al Corriere della Sera
L’avanzata delle varianti Delta e Omicron in bambini e adolescenti desta preoccupazione. In Italia, circa un contagio su quattro, il 24%, riguarda nell’ultima settimana la fascia di età under 20. In un mese i ricoverati tra gli under 19 sono aumentati di quasi 800 (791 per la precisione) passando da 8.632 a 9.423. “L’incidenza dei contagi sta aumentando drammaticamente” sottolinea in un’intervista al Corriere della Sera Annamaria Staiano, Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP). “E i vaccini non decollano: 340mila prime dosi, su un totale di 3 milioni e mezzo di bimbi”. L’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità (qui il dettaglio al 31 dicembre) evidenzia un’impennata dell’incidenza nella fascia di età 6-11, anni che rappresenta all’incirca il 50% dei casi diagnosticati nell’intera popolazione tra 0-19 anni. Nei bambini da 0 a 9 anni l’incidenza ha raggiunto nell’ultima settimana fotografata valori superiori a 250 casi per 100.000 abitanti.
“L’incidenza sta aumentando drammaticamente in queste fasce di età che in effetti non sono coperte dalle vaccinazioni. Infatti il report dell’Istituto superiore di sanità dell’ultima settimana ha osservato un aumento in tutte le fasce d’età, però in particolare nella popolazione sotto i 19 anni. Il dato interessante è che c’è un aumento dell’incidenza anche nella popolazione dai 16 ai 19 anni, che si aggiunge a quella sotto i 12 anni. Come si potrebbe spiegare? Probabilmente anche per via della mancanza della terza dose nella popolazione degli adolescenti”, dice Annamaria Staiano che è anche professore ordinario di Pediatria presso l’Università di Napoli Federico II.
Come sta reagendo la rete della pediatria sia territoriale sia ospedaliera di fronte alla quarta ondata? “I centri Covid ospedalieri sono tutti pieni- sottolinea la Presidente SIP- Rispetto alle precedenti ondate della pandemia, posso dire però che assistiamo ad un turnover accelerato: i bambini entrano più numerosi, ma vengono dimessi più rapidamente proprio perché le manifestazioni cliniche che richiedono l’ospedalizzazione sono meno severe rispetto alle precedenti fasi del Covid19”.
Come riportato da varie Agenzie governative, non solo italiane, Staiano sottolinea che “l’impressione è che Omicron sia molto più contagiosa ma con manifestazioni ciniche per fortuna meno severe. Anche in età pediatrica, si osserva un minor coinvolgimento a livello delle vie respiratorie basse mentre il coinvolgimento è molto maggiore nelle vie respiratorie alte, quindi a livello laringeo. I bambini si presentano soprattutto con naso che cola, laringite, mal di gola e febbricola. Talvolta invece anche questi sintomi sono seguiti da febbre e tosse importante. E in questo caso si può comprendere la preoccupazione dei genitori: purtroppo noi stiamo vedendo casi anche al di sotto dei 5 anni e la maggior parte delle ospedalizzazioni riguarda proprio questa fascia d’età”.
Qual è la situazione delle vaccinazioni? “Siamo ancora un po’ lontani- evidenzia la pediatra- perché se ci riferiamo ai dati sui vaccinati tra i 5 e gli 11 anni ad oggi siamo fermi al 9.23% , con 337mila 600 bambini su una platea di 3 milioni e mezzo. Certamente questo dato va incrementato e noi auspichiamo che nelle prossime settimane si possa raggiungere un target molto più elevato anche perché l’inizio del ciclo vaccinale nella fascia di età 5- 11 anni è coinciso con l’interruzione delle attività scolastiche e l’ inizio di un periodo festivo per i bambini. Quindi io penso che il mancato aumento delle vaccinazioni si possa attribuire all’esitazione da parte di genitori in questo periodo di festa, nonostante le raccomandazioni da parte di tutto il mondo pediatrico e scientifico”.