Comorbidità, cosa significa e perché serve più attenzione ai contagi da Covid nei bambini

L'intervista di Giuseppe Banderali al Corriere della Sera

“Comorbidità o comorbilità vuol dire coesistenza nello stesso individuo di più patologie, di più situazioni morbose, cioè più malattie coesistenti. Per quanto riguarda la situazione Covid, poi, quello che abbiamo visto in tutte le età è che la coesistenza di più patologie rende la prognosi peggiore. Questo lo abbiamo ormai imparato nella popolazione adulta e negli anziani, tanto è vero che proprio una delle spiegazioni per le quali nella popolazione oltre gli ottant’anni i tassi di mortalità sono stati maggiori è proprio la comorbidità, cioè il fatto che nella popolazione anziana possono coesistere, in una maggior percentuale che nelle altre età, altre patologie quali diabete, ipertensione, problemi cardiaci, obesità, insufficienza renale, problematiche che diventano più frequenti con il passare degli anni e che quindi questo possa avere determinato una prognosi più infausta per questa popolazione più avanti nell’età”. A spiegarlo in un’intervista al Corriere della Sera è Giuseppe Banderali, vicepresidente della società italiana di pediatria e direttore della Struttura complessa di Pediatria, ospedale San Paolo di Milano.

Il punto di partenza è il decesso del piccolo Francesco, il bambino di 10 anni di Pomezia, morto il 12 febbraio di Covid all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma che, come hanno spiegato i medici, “presentava una comorbidità importante, compromessa purtroppo in modo decisivo dall’infezione da SARS-CoV-2”.

L’intervista completa è disponibile a questo link: https://www.corriere.it/salute/pediatria/22_febbraio_13/comorbidita-cosa-significa-perche-occorre-maggiore-attenzione-contagi-covid-bambini-cfc47d04-8cd8-11ec-ab58-6edac401c3bd.shtml?refresh_ce