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Psichiatra: “Come spiegare la guerra ai bimbi? Bisogna rassicurarli”
Mazzetti: “Dopo due anni di pandemia è importante che si sentano protetti e al sicuro”
“La situazione in Ucraina è indubbiamente grave ma i bambini hanno bisogno di essere protetti e rassicurati. Non facciamo vedere loro le immagini o le narrazioni della guerra che vengono fatte dalla televisione o dal web, per loro possono essere allarmanti. È necessario proteggerli dagli stimoli che possono spaventarli. La paura è un’emozione preziosa, che ci aiuta a proteggerci dai pericoli, ma in questo caso i bimbi non possono fare nulla, sarebbe quindi una paura inutile dal punto di vista pratico, nei confronti di una situazione che non possono controllare, e quindi ansiogena”. E’ il primo punto che Marco Mazzetti, pediatra, psichiatra e Presidente della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), mette in evidenza per spiegare come affrontare con i bambini italiani il tema del conflitto in Ucraina.
“Bisogna parlar loro in modo realistico ma rassicurante spiegando che le guerre nel mondo ci sono sempre state, che questa è solo l’ultima in ordine di tempo ma che noi viviamo in un Paese in pace e per loro non ci sono pericoli”, dice lo psichiatra. “Non voglio che questa appaia come una svalutazione della situazione: da ex medico cooperante sono abituato a considerare tutto il mondo come la mia casa- dice- e pensare che qualunque guerra, ovunque combattuta, sia terribile e inaccettabile. Quella che c’è stata in Afghanistan, quelle che si sono succedute in vari paesi africani così come quella che c’è adesso in Ucraina. Ma questi sono discorsi da fare tra adulti, ai bambini dobbiamo dire che in Italia sono al sicuro. Dopo due anni di pandemia e la vita insopportabile che hanno avuto, ora è il momento di rassicurarli”, conclude.