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Vaccini, Badolato: “Raccomandarli nei bambini fragili, sono quelli più a rischio di subire le conseguenze gravi delle infezioni”
Bozzola: “La fine dello stato di emergenza non è un liberi tutti, continuare la campagna anti-Covid”
“Non vaccinare un bambino significa fargli correre un rischio molto elevato, un rischio che si potrebbe evitare vaccinandolo in tutta sicurezza”. Lo dice chiaramente Raffaele Badolato, Presidente della Sezione Lombardia della SIP, introducendo l’argomento che affronterà al 77° Congresso della Società Italiana di Pediatria, in programma a Sorrento dal 18 al 21 maggio. ‘Vaccinazioni raccomandate: chi ha tempo non aspetti tempo’, il titolo della sessione in cui Badolato affronterà nello specifico il tema del perché raccomandare le vaccinazioni anche nei bambini fragili.
“Quando le coperture vaccinali della popolazione generale non sono buone o quando si è in un periodo di epidemie, i bambini immunodepressi sono quelli più a rischio- spiega Badolato- perché sono quelli che possono ammalarsi delle forme più gravi e subire le conseguenze peggiori delle infezioni”. Dunque “sono proprio i bambini fragili quelli che beneficiano di più delle vaccinazioni”. Ecco perché secondo il pediatra il vaccino anti-Covid19 così come l’antinfluenzale inattivato, i vaccini anti-meningococcici ed anti-pneumococcici “sono vaccini sicuri che andrebbero somministrati sistematicamente a questi bambini. Invece- dice- continuiamo ad assistere a bambini fragili che si ammalano di queste infezioni e finiscono in ospedale proprio perché non sono stati vaccinati”. Per Badolato “Questi bambini andrebbero tutti vaccinati perché ognuno di loro ha una criticità che potrebbe portarlo a una malattia potenzialmente fatale nel momento in cui venisse contagiato”.
Ma se è vero che la vaccinazione è un’ ottima arma di protezione, Badolato ricorda anche che nel caso dei bambini fragili “ci sono alcuni vaccini vivi attenuati che in certe condizioni non possono essere somministrati o possono esserlo solo a distanza di tempo dalle terapie immunosoppressive”. In linea generale “non è possibile tracciare una linea netta su quali siano i vaccini che non possono essere somministrati o che vanno somministrati con più attenzione perché dipende dal tipo di fragilità del bambino. In linea di massima- precisa il pediatra- i bambini che hanno delle condizioni di fragilità grave non possono essere vaccinati con i vaccini vivi attenuati come quello per il morbillo, la parotite, la rosolia o la varicella e nel caso in cui lo si possa fare, bisogna aspettare almeno 4 settimane dal completamento della terapia immunosoppressiva. Questi stessi bambini, invece, dovrebbero essere vaccinati con quei vaccini inattivati che anzi- spiega il presidente della Sezione Lombardia della SIP- hanno particolare valore perché proteggono dalle infezioni invasive come avviene per le infezioni da pneumococco e meningococco”. Per Badolato dunque è sempre importante che le famiglie si confrontino con il pediatra per identificare le migliori misure di prevenzione da adottare e soprattutto avere un’informazione corretta e completa.
Un punto di vista sottolineato anche da Elena Bozzola, Consigliera Nazionale SIP, che al Congresso di maggio si soffermerà sul concetto di ‘vaccino ideale’ proprio a partire dall’importanza di diffondere un’informazione efficace ed esaustiva alle famiglie. “Il vaccino ideale- sottolinea Bozzola- è quello che soddisfa i genitori e gli operatori sanitari. E’ un vaccino efficace e sicuro, le due caratteristiche che vengono richieste prima della sua immissione in commercio. Sappiamo- dice la pediatra- che i vaccini approvati dai nostri enti regolatori lo sono e dunque è importante riuscire a comunicarlo alle famiglie”.
Un discorso particolarmente sentito per quanto riguarda il vaccino anti-Covid. “Nella fascia 5-11 anni le vaccinazioni sono ferme al 30% ma è importante continuare a portare avanti la campagna, soprattutto in questo momento- sottolinea Bozzola- perché anche se è vero che con la fine dello stato di emergenza sono diminuite le misure restrittive, questo non significa un ‘liberi tutti’, il Covid non è ancora sparito, ci sono ancora tante ospedalizzazioni e per cui è importante continuare a sensibilizzare la popolazione sull’importanza della vaccinazione nei bambini per cercare di prevenire le forme più gravi della malattia”.
Così come per la pediatra “è importante ribadire alle famiglie l’importanza di tutte le altre vaccinazioni, che siano obbligatorie o facoltative. ll fatto che oggi molte malattie possano essere prevenute tramite la vaccinazione mette al riparo i bambini da conseguenze a lungo termine che si avevano in passato. Pensiamo alla meningite- dice Bozzola- e a quanti bambini in epoca prevaccinale contraevano delle forme di malattia invasiva meningococcica: dalle sepsi ai problemi in termini di sopravvivenza ma anche in termini di sequele come perdita dell’udito, della vista, amputazione degli arti, cicatrici, deficit cognitivi. Tutte situazioni che oggi, proprio grazie ai vaccini, sono molto più contenute. Dunque vaccinare è importante- ribadisce la Consigliera SIP- sia per il singolo individuo che per l’intera comunità”.
A questo link tutte le informazioni sul Congresso: https://sip.it/2021/10/20/77-congresso-italiano-di-pediatria/
A questo link tutte le interviste e gli articoli di approfondimento: https://sip.it/2022/04/06/verso-il-77-congresso-italiano-di-pediatria/