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Ricerca, innovazione e futuro dei giovani in Italia
L'intervento di Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, al 77° Congresso Italiano di Pediatria
Velocità, interdisciplinarietà, prossimità. Sono i tre capisaldi sui quali, da qui ai prossimi anni, dovrà rifondarsi tutto il sistema della formazione, soprattutto quella superiore, secondo Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, intervenuto alla giornata inaugurale del 77esimo Congresso Italiano di Pediatria, promosso dalla Società Italiana di Pediatria.
“Negli ultimi 10 anni abbiamo vissuto un’accelerazione dei processi, rispetto alle nostre abitudini e prassi, assolutamente straordinaria che sta impattando in modo rilevante su ricerca e innovazione tecnologica. Fino a meno di 5 anni fa, infatti- ha ricordato Manfredi- il processo di innovazione era lineare: ricerca di base, ricerca applicata, innovazione tecnologica, sviluppo pre competitivo. Oggi non c’è più separazione netta tra questi processi, che non sono più in serie ma in parallelo e gli ambienti in cui ciascuno di questi processi avviene non sono più distanti, ma ravvicinati. Da qui anche un cambiamento nella struttura dei finanziamenti europei che guardano a progetti con una visione integrata dei propri obiettivi e degli attori coinvolti. Molti progetti del Pnrr sono orientati proprio in questa ottica. Questo- ha proseguito l’ex ministro dell’Università e della ricerca- pone i nostri giovani davanti a un modo diverso di guardare alla ricerca e alla formazione, perché l’evoluzione delle competenze è così rapida, rispetto a ciò a cui siamo abituati, che anche l’approccio ai metodi e ai percorsi formativi richiede un ammodernamento in un’ottica di maggiore flessibilità”.
“I percorsi di ammodernamento alle classi di laurea- ha sottolineato Manfredi- non possono più durare dieci anni, così che i singoli atenei possano introdurre insegnamenti nuovi rispetto alle tabelle”. Un’accelerazione e una flessibilità che non possono lasciare fuori la programmazione formativa e, in ambito sanitario, la programmazione del numero di posti nelle scuole di specializzazione medica.
L’innovazione tecnologica e la velocizzazione dei processi hanno reso sempre più evidente anche la necessità dell’interdisciplinarietà, a partire dalla formazione. “Come si è risposto a questa necessità? Con nuovi corsi di laurea in medicina che hanno al proprio interno un contenuto che guarda alle tecnologie. È un processo quasi inarrestabile perché quando parliamo di tecnologie ormai le definiamo abilitanti”.
Impossibile, infine, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia, non considerare l’importanza della prossimità: “L’integrazione socio-sanitaria-educativa diventa sempre più importante- ha sostenuto Manfredi sottolineando la propria esperienza di amministratore locale- È un’altra grande sfida che abbiamo davanti e che hanno davanti a sé soprattutto i nostri giovani, quando opereranno sul campo. Occorre un modello che metta insieme sanità, sostegno sociale ed educazione. È una grande sfida e un obiettivo importante di cui c’è tanto bisogno soprattutto da parte dei nostri minori!”, ha concluso.