Farmaci neurotropi e allattamento

A cura del Tavolo Tecnico Allattamento SIP

Riccardo Davanzo, Istituto materno-infantile ‘Burlo Garofolo’, Trieste

Recensione di: Uguz F. A New Safety Scoring System for the Use of Psychotropic Drugs During Lactation. Am J Ther. 2021 Jan-Feb 01;28(1):e118-e126. doi: 10.1097/MJT.0000000000000909. PMID: 30601177

L’assunzione di farmaci da parte della madre che allatta è argomento controverso. Per stabilire il grado di sicurezza per il lattante si possono considerare i parametri farmacocinetici del passaggio del farmaco dal plasma della mamma al latte materno (rapporto latte/plasma)(M/P) e del successivo assorbimento intestinale da parte del bambino (biodisponibilità orale). Nell’ambito della farmacocinetica, in letteratura recentemente è stato enfatizzato il significato della Relative Infant Dose (RID), che confronta la dose in mg pro kg/die assunta dal bambino con quella in mg pro kg/die assunta dalla madre. La RID ha il pregio di fornire informazioni sulla quantità di farmaco alla quale il bambino risulta effettivamente esposto, anche se non può prefigurare esattamente quello che sarà il livello plasmatico del farmaco nel bambino o la comparsa di effetti collaterali nel lattante.

Uguz di recente ha cercato di migliorare l’approccio valutativo sul rischio da farmaci in corso di allattamento sviluppando un nuovo score basato su 6 parametri distinti: 1) campione totale di casi riportati in letteratura; 2) massima RID; 3) dimensioni del campione su cui si basa la RID disponibile; 4) livello plasmatico nel lattante; 5) prevalenza degli effetti collaterali complessivamente segnalati e da ultimo 6) effetti collaterali gravi. Il punteggio previsto varia da 0 a 10 (con attribuzione non parimenti distribuita di 0-3 punti per singolo parametro), con attesa progressiva sicurezza al suo aumentare. Gli autori considerano un basso o bassissimo profilo di sicurezza quando lo score è inferiore o uguale a 5, un profilo moderato di sicurezza per punteggi fra 5.1 e 7, buono o ottimo profilo di sicurezza per valori superiori a 7. Questa proposta è maggiormente soddisfacente rispetto alla pura e semplice RID, perché tiene conto sia di parametri di farmacocinetica sia della segnalazione di eventuali effetti collaterali nel lattante. Si tratta di un approccio integrato che viene ad aggiungersi ad altri simili metodi di categorizzazione del rischio in corso di lattazione.